Una raccolta d’armi da 904 pezzi,
seconda nel Veneto solo a quella dell’Armeria di Palazzo Ducale a Venezia.
L’Armeria del Castello, allestita dal Conte Vittorio Cini negli anni Trenta del secolo scorso, occupa attualmente l’intero pianoterra della TORRE EZZELINIANA (XIII secolo). La collezione d’armi è suddivisa in tre sale, ciascuna delle quali accoglie una pregevole raccolta di armature complete da torneo e da guerra, di elmi e cotte di maglia, di spade, pugnali, armi in asta, balestre e armi da fuoco, databili tra il XIV secolo e il XVIII secolo. La loro provenienza italiana, spagnola, tedesca e francese offre una visione dell’uso e della diffusione delle armi in Europa con riferimento al periodo medievale e rinascimentale.
Di particolare interesse è poi il camino carrarese, con la tipica forma a torre, affrescato con i colori della Signoria padovana dei Da Carrara (XIV secolo) a scacchi rossi e bianchi.
La balestra
La balestra è un arma da lancio, costituita da un arco in legno, osso o ferro, montato su di una calciatura (teniere). Il meccanismo di bloccaggio della corda (in budello o fibra vegetale) prende il nome di noce e vi vengono incastrate le frecce o quadrelli o dardi per le balestre classiche, ma anche pallottole di varie composizioni e dimensioni per le balestre a pallottole o frullane da caccia.
La schiavona
La schiavona è uno dei più importanti esempi di spada utilizzata da particolari corpi dell’esercito della Repubblica di Venezia dal XVI secolo alla fine della Repubblica stessa. La schiavona si distingue per la sua lama larga a doppio filo, con la caratteristica gabbia metallica a protezione della mano.
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